L’importanza di accogliere il bambino al Nido
Mentre nel passato la cura del bambino era affidata esclusivamente alla figura della madre casalinga che dedicava tutto il suo tempo al pargoletto, oggi il lavoro femminile porta a vedere il Nido come ancora di salvezza, le consente di conciliare l’essere mamma e l’ essere donna lavoratrice.
La frase «Mamma voglio andare al Nido!» non sarà mai pronunciata dal bambino. Innanzitutto perché troppo piccolo per parlare, secondo perché non è mai lui a scegliere di andare al Nido.
Quattro elementi per poter meglio accogliere il bambino al Nido
Nel testo “Un nido per amico”l’autrice Grazia Honegger Fresco suggerisce quattro elementi di cui il Nido dovrebbe tener conto per meglio accogliere il bambino:
· L’ambiente deve essere un luogo familiare al bambino, una sorta di “habitat naturale” nel quale tutto favorisce lo sviluppo del senso di protezione e dell’indipendenza. Inoltre deve essere uno spazio pronto ad accogliere le potenzialità del bimbo
· La qualità umana e professionale degli adulti del Nido deve essere all’altezza del compito che svolgono. La pedagogista Maria Montessori riteneva che la formazione degli educatori debba essere sempre proiettata verso un’ottica di permanente ricerca. Inoltre chiedeva loro un atteggiamento scientifico fondato sull’osservazione, affinché possano aiutare il bambino senza essere invasivi.
· Gli oggetti messi a disposizione dei bambini devono essere studiati in base ai percorsi di vita e alle abilità progressive dei piccoli. Devono favorire la ripetizione e la concentrazione dei bimbi ma anche facilitare lo scambio tra di loro. Occorre quindi una buona provvista di oggetti, tenuti sempre in ordine affinché siano pronti all’occorrenza.
Gli arredi devono essere adatti alle attività che i bambini possono svolgere nel Nido durante i vari momenti della giornata. Rientrano in tal senso tappeti, cuscini, sedie su misura, tavoli piccoli e oggetti adatti.
Per approfondire questa tematica clicca qui per accedere alla scheda del libro “Un nido per amico”.
