Quando i papà sono troppo protettivi?
«Attualmente i papà che si occupano dei figli sono i migliori genitori mai esistiti dalla notte dei tempi» scrivono Francesco Berto e Paola Scalari nel loro libro “Padri che amano troppo”. La linea tra il giusto e il troppo è davvero sottile: quando i papà sono troppo protettivi?
Nell’ultimo ventennio i papà sono decisamente cambiati. Gli uomini, un tempo rudi e forti, simbolo della severità e dell’autorità, i cosiddetti padri-padroni – che non prendevano neanche in braccio il figlio perché era una cosa da donne- , sono divenuti oggi maschi pieni di premure e attenzioni per i loro piccoli. Sono padri fin troppo affettuosi che non agiscono più con violenza. Si vedono sempre più spesso uomini ammirare l’ecografia del feto, restare tutto il tempo del parto a stingere e incoraggiare la mano della loro donna o applaudire per le prodezze del pargoletto. Se prima i figli in cerca di coccole sceglievano sempre la mamma, classica casalinga attenta ai problemi dei suoi pargoletti, oggi si sceglie decisamente il papà, specialmente se a scegliere sono le donne.
Troppo amore genera eterni bambinoni
Questi papà moderni sono dei genitori che non sanno rinunciare all’amore protettivo, appagante, incondizionato, totale dei piccini. Sono papà che, anche nel momento in cui lo sviluppo del figlio richiederebbe un loro allontanamento, rimangono incollati ai loro bambini.
Questo comportamento ha sicuramente alcuni aspetti positivi ma molte volte questi padri super protettivi soffocano il figlio, così tanto da condannarlo alla solitudine affettiva. A crescere sono bambini ingabbiati, che non hanno mai avuto l’opportunità di imparare a fare da soli, anche a sbagliare.
Il mancato distacco tra genitore e figlio rischia di divenire una pericolosa vicinanza che condanna gli adolescenti al ruolo di eterni bambinoni. Incapaci di cadere con le proprie gambe.
Per approfondire la tematica clicca qui per accedere alla scheda del libro “Padri che amano troppo”.
