Mangiare al Nido: preoccupazioni e capricci
Far mangiare al Nido i bambini è a volte una necessità. Sorgono allora spontanee le domande delle mamme “com’è il cibo in questo Nido? Se il mio bambino ancora non mangia da solo, lo imboccate?”. Sicuramente è molto importante sapere quali sono le attività che si svolgeranno o la pedagogia utilizzata, ma quella del cibo resta sempre il primo pensiero e la prima preoccupazione.
Dopo essere stato lavato, pesato, visitato e abbracciato, la prima cosa con cui il bambino entra in contatto nella sua vita è il cibo. Esso rappresenta il primo legame tra il piccolo e la mamma, che li unirà almeno fino allo svezzamento, quando posate, bicchieri e altri cibi prenderanno il posto esclusivo del latte. Eppure anche dopo quell’occasione, il cibo rimane sempre fondamentale nel rapporto con i figli: nessuno lo prepara meglio della mamma!
Zero capricci
Questo tormento però non dura tanto. Ben presto la domanda si capovolge: “Ma perché al Nido mangia così facilmente e a casa fa tanti capricci?”. Giovanna Polattini, educatrice e autrice del testo “Mangiando s’impara” dice «al Nido è tutto più facile. Qui l’arredamento è predisposto per i piccoli e questo aiuta la loro autonomia e la partecipazione attiva. Il pranzo al Nido è un momento delicato che le educatrici vivono con grande attenzione. Qualcuno lo nutre con qualcosa in cui non c’è la mamma, quindi si deve fidare, però non è solo, ci sono gli altri, li guarda e li imita.»
Le educatrici lasciano ai bambini la possibilità di manipolare il cibo perché questo li aiuta a conoscere quello che viene loro proposto. Al Nido inoltre, a differenza di come della casa, si mette poco cibo nel piatto per evitare sprechi e permettere al piccolo di comunicare e decidere se ne vuole ancora quando ha finito la sua porzione.
Per approfondire la tematica clicca qui per accedere alla scheda del libro “Mangiando s’impara”.
